domenica 30 settembre 2012

"COCA" COSA?....COCAINA!


"COCA" COSA?....COCAINA!
Ieri ho trattato il tema dell’alcol e degli effetti che questo ha sul nostro cervello.
Oggi, invece, voglio parlare di cocaina. Negli ultimi tempi l’(ab)uso di cocaina sta diventando, purtroppo, una pratica sempre più diffusa.

Ma come agisce la cocaina nel nostro cervello?
Prima di tutto bisogna sapere che all’interno del nostro cervello è presente un sistema di ricompensa che si attiva in relazione ai comportamenti legati alla sopravvivenza (mangiare, relazionarsi, fare sesso...) . Il circuito della ricompensa vede coinvolte strutture cerebrali molto profonde: il Nucleo Accumbens e l’Area Ventrale del Tegmento (AVT). Tale circuito termina nella corteccia frontale (zona anteriore del cervello, adibita all'attività motoria acquisita e alla pianificazione e organizzazione del comportamento, implicata inoltre nelle capacità decisionali, nella determinazione, nell'inibizione, nell’attenzione e nei processi emozionali).
L’uso di cocaina determina un aumento della quantità di Dopamina rilasciata dai neuroni dell’area del Nucleo Accumbens e della AVT. L'aumentata secrezione di Dopamina da luogo a una forte sensazione di piacere. Il cervello, ricordando questo piacere, cercherà di poter ripetere l'esperienza. 
Attraverso una varietà di meccanismi, tutte le droghe provocano un’attivazione anomala del circuito della ricompensa, caratterizzata da un eccessivo rilascio di Dopamina (ricordo, per chi non avesse letto il breve articolo precedente, che la Dopamina è un neurotrasmettitore la cui secrezione viene alterata anche nel caso di assunzione di alcol).

Quali sono gli effetti psicologici conseguenti all’(ab)uso di cocaina?
La cocaina ha potenti effetti euforizzanti e i soggetti possono sviluppare dipendenza anche dopo l’utilizzo della sostanza per brevi periodi di tempo.
Inoltre, la cocaina è una sostanza di abuso ad azione breve, ossia determina effetti limitati nel tempo. Inizialmente produce una sensazione di benessere, fiducia ed euforia. Successivamente si possono sviluppare rapidamente modificazioni comportamentali anche molto gravi. A lungo termine si possono osservate comportamenti irresponsabili, isolamento sociale, disfunzioni sessuali e può emergere un comportamento aggressivo.
L’intossicazione può essere associata ad eloquio digressivo, cefalea, idee di riferimento, alterazioni uditive. Inoltre, possono verificarsi ideazione paranoide, allucinazioni uditive e tattili (soprattutto formicolii).
Durante l’astinenza sono molto comuni modificazioni dell’umore (depressione, irritabilità, mancanza di interesse, labilità emotiva) e turbe dell’attenzione e della concentrazione.
L’assunzione di dosi basse/moderate provoca euforia, sensazione di aumentata forza fisica e ampliata capacità mentale, ridotto senso di fatica e assenza di appetito. Alti dosaggi possono condurre a ripetitivo bruxismo (stringere, serrare, digrignare i denti), allucinazioni tattili, formicolii, scarsa concentrazione, insonnia, agitazione, tremore, irritabilità e paranoia.
La cocaina, così come tutti gli stimolanti del Sistema Nervoso Centrale, può portare a psicosi paranoidea. Tale psicosi si può verificare in soggetti sani, psicologicamente stabili, dopo un uso della sostanza anche di breve durata. Si manifesta con deliri di persecuzione, idee di riferimento, labilità emotiva, allucinazioni uditive, visive e tattili bizzarre. La persona rimane ben orientata e vigile. I sintomi scompaiono rapidamente nel giro di qualche giorno o, al più, di qualche settimana, ma la sospettosità e le idee di riferimento possono persistere anche per mesi.

L'uso della cocaina provoca una diminuzione dell'attività cerebrale, in particolar modo nella regione dei lobi frontali. Tale riduzione dell'attività è presente ed evidente anche dopo la sospensione dell'uso della sostanza, come documentano l'immagine centrale (realizzata dopo 10 giorni dalla sospensione) e quella a destra (realizzata dopo 100 giorni dalla sospensione).

In quest’ultima immagine è possibile vedere l’aspetto di un cervello sano paragonato a quello del cervello di un soggetto che (ab)usa di cocaina. Il danno alla struttura cerebrale è chiaro ed evidente: l'area scura rappresenta il risultato di un infarto cerebrale.


Dott.ssa Elena Salvetti
Psicologa Clinica - formata in Neuropsicologia
334.1604200        salvettielena84@gmail.com




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