ATTACCHI DI PANICO:
ALCUNI CONSIGLI!
Quanti di voi
soffrono o hanno mai avuto un attacco di panico? Magari non tutti hanno vissuto
questa esperienza, ma sono sicura che tutti, almeno una volta, ne hanno sentito
parlare.
In questo articolo
cercherò di spiegare cos’è un attacco di panico, ma soprattutto fornirò alcune
indicazioni utili per gestire al meglio l’ansia!
Il DSM-IV-TR (Manuale
Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) definisce l’attacco di panico
come un periodo preciso di paura o disagio intensi, durante il quale 4 (o più)
dei seguenti sintomi si sono sviluppati improvvisamente e hanno raggiunto il
picco nel giro di 10 minuti:
palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia, sudorazione, tremori fini o
grandi scosse, dispnea o sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia,
dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazioni di
sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento, derealizzazione
(sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (sensazione di essere distaccati
da se stessi), paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire,
parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio), brividi o vampate di
calore.
Coloro che hanno
avuto un attacco di panico lo descrivono come un'esperienza tremenda e
angosciosa, nel corso della quale hanno temuto di impazzire, di morire, di
perdere il controllo.
Solitamente,
l'attacco di panico arriva improvvisamente e in modo inaspettato, dura
all'incirca 10 minuti (seppure in quel momento la percezione del tempo è molto
dilatata), poi scompare gradualmente.
La persona non
riesce a vedere nessuna connessione con la situazione che sta vivendo e la
manifestazione dell'attacco di panico: generalmente, questo è il motivo per cui
si è così spaventati.
La persona vive
con la preoccupazione persistente di avere altri attacchi, presenta un'elevata
angoscia circa le implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze (perdere il
controllo, avere un attacco cardiaco, impazzire) sino a modificare in maniera
significativa il proprio comportamento e/o le proprie abitudini di vita. Una
prima conseguenza degli attacchi di panico può essere quella dell'evitamento di
tutte le situazioni che il soggetto teme possano causargli l'attacco.
Gli attacchi di
panico accadono solitamente in momenti particolari della vita,
momenti che si potrebbero definire “di
passaggio”:
-fra
la fine dell’adolescenza e l’inizio dell’età
adulta (quando si è alla ricerca di un ruolo, di
una propria identità);
-a metà della vita adulta (quando le persone iniziano
a fare i primi bilanci
fra aspettative e risultati ottenuti).
Ecco alcuni CONSIGLI che mi sento di darvi e che, penso e spero, possano esservi utili:
1) Informarsi: è
importante sapere cosa si sta vivendo, conoscere il problema. Per farlo ci
possono essere due modalità. La prima è leggere libri (seri ed affidabili) che
trattano l’argomento. La seconda modalità è rivolgersi allo psicologo che può
fornire tutte le indicazioni utili per comprendere al meglio cosa sia un
attacco di panico e ottenere direttive pratiche su cosa fare in certi momenti.
Non affidatevi alle “voci di corridoio” .
2) Fare sport: Lo
sport aiuta a sfogarsi ad allentare stress
e tensioni. L’esercizio fisico (la piscina, la palestra o anche solo una semplice passeggiata) permette di liberare la mente e
recuperare la calma. Tuttavia, non bisogna mai ignorare le nostre
emozioni!
3) Uscire
dalla routine, coltivare amicizie e rilassarsi:
distaccarsi dalla solita consuetudine può aiutare
a "prendere fiato". Modificare alcune abitudini individuando, ad
esempio, dei nuovi hobbies e relazionarsi a persone che condividono i nostri
interessi può aiutare ad allontanarsi dal problema. Stringere importanti
relazioni amicali può fornire la possibilità di sfogare le tensioni. Inoltre,
occupare il tempo in attività piacevoli, con persone che ci fanno sentire bene,
permette di distrarci, allontanando l’eccessiva preoccupazione su noi stessi.
Trova il tempo per rilassarti e concedi al tuo corpo momenti di totale relax
(esistono ad esempio tecniche di rilassamento che possono rivelarsi davvero
molto utili).
4) Affronta
le tue paure: più vengono evitate le
situazioni temute, più loro acquistano potenza. Anche se nel breve periodo,
sfuggire le situazioni e i contesti che fanno paura può dare l’illusione di
risolvere il problema, nel lungo periodo ci si accorge che questa soluzione non
funziona, anzi peggiora solo le cose. È
importante “prendere di petto” le paure. Perciò, non evitate la paura, ma
affrontatela faccia a faccia con coraggio. Solo in questo modo la paura potrà
essere eliminata.
5) Trovare
un terapeuta dentro se stessi:
Imparare a fare affidamento e appoggiarsi su se stessi, facendosi forza
autonomamente, è sicuramente un bene: migliora l’autostima e la considerazione
di sé. Generalmente i soggetti che soffrono di attacchi di panico tendono a
diventare dipendenti da altre persone, diminuendo progressivamente la propria
autonomia. Chiedere costantemente aiuto ad altri mantiene ed aggrava i sintomi
ansiosi perché aumenta il senso di incapacità. E’ importante rendersi conto che
dentro di noi c’è la forza necessaria per affrontare le paure “in solitaria”.
Ognuno di noi ha dentro di se un terapeuta personale capace di placare ansie e
paure. È importante però sottolineare che non è buona cosa diventare eroici: “da
soli a tutti i costi” è un motto che non paga.
6) Non
perdere tempo, lo psicologo c’è per aiutarti a stare meglio: l’attendere semplicemente che tutto passi spesso porta a
un’attesa inutile. Se nonostante gli sforzi di auto-aiuto ci si rende conto che
non si hanno miglioramenti e il disturbo persiste, diventa fondamentale
chiedere aiuto allo psicologo. Infatti, gli attacchi di panico, se non vengono
debitamente curati, tendono a cronicizzarsi e aggravarsi.
Dott.ssa Elena Salvetti
(Psicologa Clinica - formata in Neuropsicologia)
334.1604200
salvettielena@libero.it
salvettielena84@gmail.com
Dott.ssa Elena Salvetti
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