NIENT'ALTRO CHE STAGE...
Buon giorno a tutti. Oggi vorrei
parlare di tirocini, o meglio vorrei dare la mia personale opinione in merito
all’attuale situazione lavorativa dei giovani.
Chi, come me, ha seguito un
percorso di studi per ottenere l’abilitazione alla professione di psicologo,
conosce benissimo l’iter che viene richiesto. Questo iter, come capita anche
per moltissimi altri settori, comporta dei periodi (anche lunghi) di tirocinio.
Ora, io sono dell’idea che sia molto
utile, importante e formativo poter svolgere dei tirocini validi (e anche qui
ci sarebbe da aprire un dibattito sulla qualità dei tirocini che spesso vengono
proposti, ma questo è un altro discorso!). Gli stage durante il percorso di
studi, se veramente valevoli, permettono di acquisire una pratica e una concretezza
operativa che l’università non fornisce. Perciò, in questi termini, io sono
pienamente d’accordo con l’obbligo di svolgere periodi di stage!
Precisato questo e ribadita l’importanza di svolgere stage validi e utili, a me sembra sia veramente eccessivo,
inappropriato e sconveniente imporre ai giovani una condizione pressoché
costante di “eterno tirocinante”. La nostra parte l’abbiamo fatta,
insomma…quelle moltissime ore di lavoro (perché durante lo stage si lavora a
tutti gli effetti) senza avere una minima retribuzione e senza neanche un
modico rimborso spese, le abbiamo portate a termine. Tutti coloro che, durante
il percorso di studi, sono stati obbligati a fare dei periodi di tirocinio,
sanno perfettamente di cosa parlo.
Una volta terminato il percorso di
studi, una volta acquisita la laurea e l’eventuale abilitazione, i giovani
hanno tutto il diritto di poter trovare un lavoro che possa ripagarli dei
sacrifici fatti per ottenere il famoso “pezzo di carta”! E per lavoro intendo
una reale occupazione che possa essere associata a ciò che si è studiato per
tanti anni e che ovviamente preveda tutta una serie di diritti.
Invece, quando
si va alla ricerca di un posto che possa essere coerente col piano di studi
svolto e che possa fornire anche una sicurezza economica seppur modesta, ci si
ritrova di fronte a miliardi di offerte “di lavoro” che impongono altri periodi
di tirocinio, altre ore di stage (magari lontane dal proprio domicilio) le
quali ovviamente implicano spese a proprio carico e non garantiscono né rientri
economici di alcun genere né tanto meno la possibilità di ottenere un posto di
lavoro successivo.
Magari si ha l’occasione di sostenere
dei colloqui, ma anche in questo caso, molto di frequente vengono proposti
esclusivamente “iniziali” periodi di stage ai quali, spesso, viene associata
anche la necessità di frequentare corsi di formazione specifici (ovviamente che
ognuno si deve pagare!). Oppure capita che per ottenere la sola
possibilità di un’eventuale (non certa) assunzione si debbano prima seguire
corsi formativi specifici (sempre da pagare di tasca propria ovviamente) proposti dalla struttura alla quale si è inviato il proprio CV, in seguito ai
quali (quasi certamente) seguiranno periodi di stage. Inoltre, può anche capitare che non venga chiesto di svolgere alcun iniziale periodo di stage, non venga richiesto di frequentare alcun corso di formazione, ma vengono offerte retribuzioni che non permetterebbero neanche di coprire le spese necessarie per recarsi sul poso di lavoro ogni giorno!
Quindi non capita praticamente mai di ottenere una possibilità di assunzione, mai una vera occasione di lavoro reale.
A
me tutto questo dà l’idea di un circolo vizioso indecente, che sminuisce notevolmente
l’autostima, svilisce la determinazione delle persone e, ancor peggio, non
mette nessuno nella condizione di poter guardare al futuro con un briciolo di
serenità!
Oppure, allontaniamoci dal mondo universitario e proviamo a
considerare le persone che decidono di non intraprendere una carriera
universitaria, ma scelgono di cercare subito un lavoro.
Bene, qualche giorno fa mi è capitato di leggere l’articolo di una ragazza che parlava
della situazione attuale dei giovani italiani.
L’immagine che ho inserito, e che vedete qui sotto, faceva parte di quell’articolo e credo sia
esemplificativa di una (purtroppo) reale condizione dalla quale sembra quasi
impossibile riuscire ad uscire e che pone i giovani in una situazione di scandalosa
costante disoccupazione.
L’immagine, come potete vedere, fa riferimento alla ricerca
di una stagista per una tabaccheria!!!!Uno stage per fare la tabaccaia!!!!
Ma ci rendiamo conto???? Adesso, senza nulla togliere ai tabaccai (ci mancherebbe
altro), a mio parere questo è davvero il chiaro esempio della vergognosa condizione
alla quale siamo arrivati!
Stage per fare qualsiasi cosa! Nient’altro che stage! Ma davvero
qualcuno pensa realmente che i giovani, il futuro di un paese, possano costruirsi
una vita degna solamente avendo a disposizione stage non retribuiti e privi di
alcuna certezza????
È tutto un tirocinio. Tutto un
volontariato. Io ammiro molto chi fa volontariato, ma obiettivamente a 30 anni
si può vivere di solo volontariato? Si può pensare e provare a progettare un futuro
con la sola certezza di uno stage non retribuito?!!! Il volontariato, a mio
parere, dovrebbe essere un “qualcosa in più”, un’attività che si decide di
svolgere quando si ha già una sicurezza lavorativa che permetta di mantenersi e
non un’occupazione “obbligata” perché non ci sono altre alternative!
E chi dovrebbe e potrebbe
cambiare la situazione ha il coraggio di definire “schizzinosi” i giovani
d’oggi!!!! Le richieste dei giovani non sono pretese!!! Qui non si tratta di
pretese, ma di dare reale concretezza al diritto di ognuno di avere un lavoro
dignitoso e retribuzioni al di sopra dello sfruttamento! Qui si parla di
fornire ai giovani la possibilità di costruirsi un futuro, una vita decorosa e
di non dover rinunciare alle proprie ambizioni e ai propri sogni!
Io sono veramente indignata e
allibita! Direi che, arrivati a questo punto, sia decisamente il momento di
creare nuove regole e di ridare (finalmente) ad ognuno la possibilità di
lavorare e vivere dignitosamente, perchè si prosegue su questa strada io non oso davvero immaginare dove potremmo andare a finire!...
E' una situazione indegna, dovuta a diversi fattori, non ultimo l'assenza di una regolamentazione decente!
RispondiEliminaSoprattutto nel caso degli psicologi...c'è un mix "mortale" fra una carenza di risorse economiche (soprattutto nel caso delle ONLUS o del settore pubblico, ambiti in cui operano la maggior parte degli psicologi/psicoterapeuti tirocinanti) e una mentalità retrograda che ancora considera il mentale come subordinato all'aspetto fisico (infatti gli specializzandi in medicina vengono retribuiti, pur lavorando anche loro nel sanitario pubblico...).
Speriamo che le cose cambino...iniziamo ad essere in molti a lamentarci!
Concordo totalmente con la tua opinione, a cui aggiungo che come nel mio caso, dopo due anni devastanti in uno studio legale, dove oltre al normale lavoro da praticante, ci toccava anhe far le pulizie perchè non era prevista una donna delle pulizie!e ora sono in balia della tanto attesa dea bendata per superare gli scritti dell'esame di stato...quindi sono ancora in una specie di limbo...a volte non so nemmeno come qualificarmi! servirebbero riforme vere, e non sentirci dare degli "schizzinosi" perchè dopo anni di sacrifci cerchiamo di fare il lavoro per cui ci siamo tanti impegnati....siamo eterni tirocinanti!
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