ICTUS CEREBRALE
Quando si parla di
ischemia ed emorragia cerebrale spesso alcune persone credono di parlare di due problematiche
differenti. In realtà questo è vero solo per metà, o meglio derivano da cause
differenti, ma in entrambi i casi si sta parlando di Ictus.
L’Ictus (o Stroke) è una lesione cerebrovascolare
causata dall’interruzione del flusso sanguigno al cervello dovuta a ostruzione
o rottura di un’arteria. Quando un’arteria cerebrale si ostruisce o si
rompe, i neuroni vengono privati di ossigeno e dei nutrimenti fondamentali per la loro sopravvivenza, in
questo modo iniziano a morire. Infatti i
neuroni dipendono da un costante apporto di sangue. Se l’encefalo viene privato
di tale apporto si ha una perdita di coscienza e un danno permanente in pochi
minuti.
Le cellule
cerebrali distrutte dal danno iniziale innescano una sorta di domino che demolisce
altre cellule, anche in una vasta area limitrofa alla lesione. Le cellule
cerebrali non si rigenerano perciò il danno causato dall’Ictus è permanente.
A seconda
dall’area cerebrale colpita, l’Ictus può avere come esiti la paralisi e la
perdita di alcune funzioni (parola, visione o memoria). Inoltre, l’ictus può
portare anche a coma o morte.
Allo stesso modo
di un attacco cardiaco, lo Stroke può
sopraggiungere improvvisamente (anche se generalmente questo avviene dopo molti
anni di problemi circolatori).
L’ictus è di
durata superiore alle 24 ore, al di sotto delle 24 ore si parla di TIA (attacco
ischemico transitorio). Il TIA è un fattore prognostico sfavorevole, dal
momento che circa il 10% dei casi che sviluppano TIA, andranno incontro a uno Stroke completo. Il TIA può comunque
essere in qualche modo “utile”, nel senso che permette l’individuazione di problematiche
specifiche e la prevenzione dell’Ictus.
In Italia, l’Ictus
è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, la
seconda causa di demenza e la prima di invalidità.
Tra i fattori di
rischio più documentati si possono ricordare: Ipertensione Arteriosa, alcune
cardiopatie, Diabete Mellito, fumo di sigaretta ed eccessivo consumo di alcol.
Le conseguenze
dell’Ictus sono: Emiparesi (deficit motori in una metà del corpo), Emianestesia
(perdita di sensibilità in una metà del corpo), Emianopsia (visione compromessa
in una sola metà del campo visivo), Afasia (disturbi linguistici di
comprensione e/o produzione), Neglet (mancanza di consapevolezza o di
attenzione per un lato del corpo o per gli eventi che si verificano da un lato
del corpo – solitamente a sinistra), Diplopia (visione doppia) e Disfagia
(difficoltà di deglutizione).
Come detto in
precedenza, due sono le principali tipologie di Stroke: ischemico ed emorragico.
L’Ictus ischemico
(o trombotico o trombosi cerebrale) ha origine quando, all’interno di
un’arteria cerebrale si forma un coagulo di sangue (il "trombo") che restringe il
vaso sanguigno. Questo processo può interrompere totalmente la fornitura
nutritiva nell’area cerebrale irrorata dall’arteria che si è ostruita.
L’Ictus emorragico
intraparenchimale (o emorragia intracerebrale) è la tipologia di Stroke che si verifica meno spesso, ma è
la più grave e potenzialmente fatale perché si genera quando un’arteria
cerebrale si rompe. Infatti questo tipo di Ictus si ha quando un vaso
intracranico si rompe e il sangue si espande nell’encefalo uccidendo i neuroni
(il sangue infatti è neurotossico).
Nell'immagine è possibile vedere cosa succede all'interno dell'encefalo quando si ha un Ictus emorragico o ischemico. Nel primo caso si verifica la fuoriuscita di sangue che si espande nell'encefalo in seguito alla rottura di un'arteria. Nel secondo caso, invece, l'arteria si è ostruita e questo impedisce il rifornimento nutritivo necessario nell'area cerebrale adiacente alla lesione.
Il PROFILO
NEUROPSICOLOGICO di un paziente colpito da Stroke
risulta essere molto variegato. Questo si verifica perché il tipo di disturbo
cognitivo è direttamente connesso al tipo di Ictus, alla sede e all’estensione
della lesione, nonché al genere di intervento che viene fatto sul paziente nei
momenti immediatamente successivi alla comparsa dello Stroke.
I disturbi
maggiormente frequenti sono quelli linguistici (nel caso di lesioni emisferiche
sinistre) e visuo-spaziali (nel caso di lesioni emisferiche destre).
Possono verificarsi anche, ad esempio:
-nel caso di lesioni emisferiche sinistre:
alterazioni della memoria verbale, alterazioni del gesto, depressione, aprassia
costruttiva;
-nel caso di lesioni emisferiche destre:
alterazioni della memoria visuo-spaziale, negligenza emispaziale o
emicorporale, anosognosia (incapacità di riconoscere lo stato di malattia),
disforia o euforia, aprassia costruttiva.
La valutazione neuropsicologia nel
post-Ictus risulta molto importante per:
-ottenere un adeguato inquadramento delle
funzioni cognitive così da identificare la presenza di sindromi o deficit
focali (sindrome frontale, afasia, neglect, disturbi di memoria, disturbi di
attenzione, etc);
-individuare fattori determinanti un rischio
di evoluzione verso un deterioramento cognitivo su base vascolare;
-impostare, se necessario, specifici
programmi di riabilitazione neuropsicologica (l’ictus danneggia il cervello e
le sue funzioni, non i muscoli) e di supporto psicologico.
Per ultimo, vorrei consigliarvi una lettura interessante relativa all'argomento: “La scoperta del giardino della mente: cosa
ho imparato dal mio Ictus cerebrale” della DOTT.SSA JILL BOLTE TAYLOR, edito da
Mondadori.
La Dottoressa Taylor è una neuroanatomista americana. Inaspettatamente, un Ictus emorragico esplode nel suo emisfero sinistro.
Come probabilmente sapete, l’emisfero
sinistro è quello deputato alla razionalità, all’analisi, al linguaggio ( e
altro…), mentre l’emisfero destro è quello della fantasia, delle relazioni,
della “visione d’insieme (e altro…). Mentre il sangue si espande nel suo emisfero
sinistro, la Dott.ssa Taylor riesce a riconoscere in maniera chiara e vivida tutti
i segnali che indicano l’arresto delle diverse funzioni cognitive.
Molto interessante anche il filmato:
Dott.ssa Elena Salvetti
(Psicologa Clinica – formata in
Neuropsicologia)
334.1604200
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