martedì 23 ottobre 2012

NIENT'ALTRO CHE STAGE...

NIENT'ALTRO CHE STAGE...

Buon giorno a tutti. Oggi vorrei parlare di tirocini, o meglio vorrei dare la mia personale opinione in merito all’attuale situazione lavorativa dei giovani.

Chi, come me, ha seguito un percorso di studi per ottenere l’abilitazione alla professione di psicologo, conosce benissimo l’iter che viene richiesto. Questo iter, come capita anche per moltissimi altri settori, comporta dei periodi (anche lunghi) di tirocinio. 

Ora, io sono dell’idea che sia molto utile, importante e formativo poter svolgere dei tirocini validi (e anche qui ci sarebbe da aprire un dibattito sulla qualità dei tirocini che spesso vengono proposti, ma questo è un altro discorso!). Gli stage durante il percorso di studi, se veramente valevoli, permettono di acquisire una pratica e una concretezza operativa che l’università non fornisce. Perciò, in questi termini, io sono pienamente d’accordo con l’obbligo di svolgere periodi di stage!

Precisato questo e ribadita l’importanza di svolgere stage validi e utili, a me sembra sia veramente eccessivo, inappropriato e sconveniente imporre ai giovani una condizione pressoché costante di “eterno tirocinante”. La nostra parte l’abbiamo fatta, insomma…quelle moltissime ore di lavoro (perché durante lo stage si lavora a tutti gli effetti) senza avere una minima retribuzione e senza neanche un modico rimborso spese, le abbiamo portate a termine. Tutti coloro che, durante il percorso di studi, sono stati obbligati a fare dei periodi di tirocinio, sanno perfettamente di cosa parlo.

Una volta terminato il percorso di studi, una volta acquisita la laurea e l’eventuale abilitazione, i giovani hanno tutto il diritto di poter trovare un lavoro che possa ripagarli dei sacrifici fatti per ottenere il famoso “pezzo di carta”! E per lavoro intendo una reale occupazione che possa essere associata a ciò che si è studiato per tanti anni e che ovviamente preveda tutta una serie di diritti.
Invece, quando si va alla ricerca di un posto che possa essere coerente col piano di studi svolto e che possa fornire anche una sicurezza economica seppur modesta, ci si ritrova di fronte a miliardi di offerte “di lavoro” che impongono altri periodi di tirocinio, altre ore di stage (magari lontane dal proprio domicilio) le quali ovviamente implicano spese a proprio carico e non garantiscono né rientri economici di alcun genere né tanto meno la possibilità di ottenere un posto di lavoro successivo.

Magari si ha l’occasione di sostenere dei colloqui, ma anche in questo caso, molto di frequente vengono proposti esclusivamente “iniziali” periodi di stage ai quali, spesso, viene associata anche la necessità di frequentare corsi di formazione specifici (ovviamente che ognuno si deve pagare!). Oppure capita che per ottenere la sola possibilità di un’eventuale (non certa) assunzione si debbano prima seguire corsi formativi specifici (sempre da pagare di tasca propria ovviamente) proposti dalla struttura alla quale si è inviato il proprio CV, in seguito ai quali (quasi certamente) seguiranno periodi di stage. Inoltre, può anche capitare che non venga chiesto di svolgere alcun iniziale periodo di stage, non venga richiesto di frequentare alcun corso di formazione, ma vengono offerte retribuzioni che non permetterebbero neanche di coprire le spese necessarie per recarsi sul poso di lavoro ogni giorno!
Quindi non capita praticamente mai di ottenere una possibilità di assunzione, mai una vera occasione di lavoro reale.
A me tutto questo dà l’idea di un circolo vizioso indecente, che sminuisce notevolmente l’autostima, svilisce la determinazione delle persone e, ancor peggio, non mette nessuno nella condizione di poter guardare al futuro con un briciolo di serenità!

Oppure, allontaniamoci dal mondo universitario e proviamo a considerare le persone che decidono di non intraprendere una carriera universitaria, ma scelgono di cercare subito un lavoro.
Bene, qualche giorno fa mi è capitato di leggere l’articolo di una ragazza che parlava della situazione attuale dei giovani italiani.
L’immagine che ho inserito, e che vedete qui sotto, faceva parte di quell’articolo e credo sia esemplificativa di una (purtroppo) reale condizione dalla quale sembra quasi impossibile riuscire ad uscire e che pone i giovani in una situazione di scandalosa costante disoccupazione.

L’immagine, come potete vedere, fa riferimento alla ricerca di una stagista per una tabaccheria!!!!Uno stage per fare la tabaccaia!!!! Ma ci rendiamo conto???? Adesso, senza nulla togliere ai tabaccai (ci mancherebbe altro), a mio parere questo è davvero il chiaro esempio della vergognosa condizione alla quale siamo arrivati!

Stage per fare qualsiasi cosa! Nient’altro che stage! Ma davvero qualcuno pensa realmente che i giovani, il futuro di un paese, possano costruirsi una vita degna solamente avendo a disposizione stage non retribuiti e privi di alcuna certezza????
È tutto un tirocinio. Tutto un volontariato. Io ammiro molto chi fa volontariato, ma obiettivamente a 30 anni si può vivere di solo volontariato? Si può pensare e provare a progettare un futuro con la sola certezza di uno stage non retribuito?!!! Il volontariato, a mio parere, dovrebbe essere un “qualcosa in più”, un’attività che si decide di svolgere quando si ha già una sicurezza lavorativa che permetta di mantenersi e non un’occupazione “obbligata” perché non ci sono altre alternative!
E chi dovrebbe e potrebbe cambiare la situazione ha il coraggio di definire “schizzinosi” i giovani d’oggi!!!! Le richieste dei giovani non sono pretese!!! Qui non si tratta di pretese, ma di dare reale concretezza al diritto di ognuno di avere un lavoro dignitoso e retribuzioni al di sopra dello sfruttamento! Qui si parla di fornire ai giovani la possibilità di costruirsi un futuro, una vita decorosa e di non dover rinunciare alle proprie ambizioni e ai propri sogni!
Io sono veramente indignata e allibita! Direi che, arrivati a questo punto, sia decisamente il momento di creare nuove regole e di ridare (finalmente) ad ognuno la possibilità di lavorare e vivere dignitosamente, perchè si prosegue su questa strada io non oso davvero immaginare dove potremmo andare a finire!...







2 commenti:

  1. E' una situazione indegna, dovuta a diversi fattori, non ultimo l'assenza di una regolamentazione decente!
    Soprattutto nel caso degli psicologi...c'è un mix "mortale" fra una carenza di risorse economiche (soprattutto nel caso delle ONLUS o del settore pubblico, ambiti in cui operano la maggior parte degli psicologi/psicoterapeuti tirocinanti) e una mentalità retrograda che ancora considera il mentale come subordinato all'aspetto fisico (infatti gli specializzandi in medicina vengono retribuiti, pur lavorando anche loro nel sanitario pubblico...).
    Speriamo che le cose cambino...iniziamo ad essere in molti a lamentarci!

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  2. Concordo totalmente con la tua opinione, a cui aggiungo che come nel mio caso, dopo due anni devastanti in uno studio legale, dove oltre al normale lavoro da praticante, ci toccava anhe far le pulizie perchè non era prevista una donna delle pulizie!e ora sono in balia della tanto attesa dea bendata per superare gli scritti dell'esame di stato...quindi sono ancora in una specie di limbo...a volte non so nemmeno come qualificarmi! servirebbero riforme vere, e non sentirci dare degli "schizzinosi" perchè dopo anni di sacrifci cerchiamo di fare il lavoro per cui ci siamo tanti impegnati....siamo eterni tirocinanti!

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